APPRENDISTI SCRITTORI

Il salto dalla lettura alla scrittura è naturale, sono tanti gli scrittori che testimoniano questo nesso inscindibile. Soprattutto quando si legge con passione e interesse, la cooperazione interpretativa del testo da parte del lettore spinge a collegrasi con quello che si sente dentro di sè, con le problematiche reali del proprio tempo. In un certo senso la lettura intensiva e profonda è il presupposto della scittura. Pier Vittorio Tondelli ha curato «un'inchiesta letteraria >> sui ragazzi italiani nati dopo il 1960», come recitava il sottotitolo, consistente in una serie di antologie di scritti prodotti da giovani e inviati per posta alla casa editrice Transeuropa. Quel che più colpisce - e suona come un potente invito, un richiamo sempre più convincente - sono le sue osservazioni sugli scritti dei ragazzi, sui diversi toni e linguaggi, sui temi, sul come fare e cosa fare, la sua onestà e interesse veri a mettersi in ascolto di chi cominciava o (pensavo, visto il mio caso) esitava a cominciare.

Se si vuole cominciare a scrivere e poi continuare, la freschezza, la velocità, l'urgenza sono il soffio vitale che ti fa partire, ma dopo bisogna proprio mettersi lì a limare, pensare, cercare il dettaglio, lucidare la pagina finché non ti sembra che brilli anche al buio.

Quest'opera di revisione si può fare se ritornano alla mente e al cuore altre letture, altri autori con i quali si è stati nel passato in colloquio intimo e profondo.

1 commento:

Alessandro ha detto...

L'amore è un linguaggio difficile da spiegare
ma chi lo riesce a capire,
in qualunque posto si trovi,
cercherà la sua metà.